biografia
Nasce in Italia ma trascorre parte dell’infanzia e l’adolescenza in Argentina e in questa straordinaria terra di contrasti assimila le più vive e contaminanti culture. Si diploma in Ragioneria e lavora a Buenos Aires per circa un anno. Ritorna in Italia nel 1959. Presso una primaria azienda italiana lavora come traduttrice di spagnolo tecnico-legale. Nel 1986 fonda lo Studio Professionale Linguistico Essepi tuttora presente sul mercato.
Nei primi anni ’70 frequenta corsi professionali di Ikebana tenuti dal Grand Master Jenny Banti Pereira della scuola Ohara e partecipa al Primo Concorso Europeo di Ikebana tenutosi a Parigi nel 1974.
In seguito sente che una forte emozione e forza la spingono a ricercare e a esprimersi attraverso la creta e si affida alla sensibilità dello scultore Annibale Lanfranchi seguito poi da Raphael De Vittori Reizel, Fausta Bonfiglio e Vito Cimarosti.
Dalla scelta di crete chiare e scure, fini e grezze nascono bassorilievi, sculture a tutto tondo e ceramiche. Infine sperimenta anche i metalli e da lì il passo è breve… vengono alla luce i gioielli-scultura dalle texture che evocano le terre.
Nel 2001 lascia Milano per trasferirsi in campagna, dove l’aria trasparente e i colori decisi la riportano ai paesaggi del suo passato regalandole generosamente nuovo spazio interiore e nuove energie.
Da qualche anno condivide la gioia dell’espressione e della manipolazione lavorando come “nonna adottiva” nelle scuole dell’infanzia.
Non so se è più importante parlare dei miei gioielli o della gioia che provo nel crearli. Ma le due cose sono inscindibili. E' una storia che ha radici molto lontane perché da sempre ho subito il fascino dei monili, soprattutto quelli antichi senza sfarzo, dei quali mi estasiava la preziosità della lavorazione e la sensibilità di quegli orafi rimasti anonimi, ai quali rendevo omaggio talvolta con qualche lacrima di commozione.
Sepolti nel mio inconscio per lunghissimi anni, i miei gioielli hanno deciso di venire alla luce
Li realizzo disegnando dapprima i segni prediletti che hanno contraddistinto anche la mia attività di scultrice, incorniciandoli poi in una forma che mi permetta di esprimere il mio forte attaccamento ai quattro elementi: terra, acqua, aria e fuoco. Per ora è l'argento il materiale che prediligo perché lo sento più umile rispetto all'oro, meno appariscente e meno incline ai ricatti della moda. Non inserisco colori, salvo eccezioni, ma lascio che i gioielli parlino ed esprimano il colore che le loro forme evocano. Amo invece i contrasti per creare sensazioni di calore e di asprezza, e per narrare la natura, le sabbie, i giardini, i mari, il vento.
I gioielli che ho finora presentato sono stati considerati molto spesso delle sculture. La natura è scultura per eccellenza e sono lieta che le "mie nature" possano essere indossate come ornamento.